La perdita dei denti è un problema importante per i pazienti, non solo da un punto di vista estetico ma anche funzionale e psicologico. L’implantologia dentale è la tecnica che permette di sostituire i denti mancanti in modo efficace e duraturo.
L’evoluzione delle apparecchiature digitali e delle tecniche rigenerative, che diventano sempre più efficaci, consentono di prevedere, in maniera piuttosto veritiera, il risultato della formazione di osso e di nuovo tessuto mucoso.
Oggi queste nuove metodologie consentono di poter eseguire interventi di chirurgia implantare sempre meno invasiva e di preservare il paziente da decorsi post chirurgici dolorosi.
Grazie all’innovazione in questo settore, il tempo di guarigione si è notevolmente ridotto rispetto al passato, e i pazienti possono tornare rapidamente alla loro routine quotidiana con minori disagi.
Inoltre, i materiali utilizzati per gli impianti, come il titanio e lo zirconio, garantiscono una perfetta integrazione con l’osso naturale e riducono al minimo il rischio di rigetto o complicazioni. Questo permette di ottenere risultati duraturi nel tempo, migliorando sia la funzionalità masticatoria che l’estetica del sorriso.
Per ottenere il massimo successo in un intervento di implantologia, è fondamentale un’accurata valutazione preoperatoria. Esami diagnostici avanzati, come la TAC Cone Beam, consentono di analizzare in dettaglio la struttura ossea del paziente.
È possibile suddividere l’implantologia in tre tipologie di interventi:
L’implantologia tradizionale è il metodo più consolidato, in cui gli impianti vengono inseriti attraverso un intervento chirurgico classico. Sebbene richieda un tempo di guarigione più lungo, offre risultati eccellenti in termini di stabilità e durata nel tempo.
L’implantologia digitale rappresenta un’evoluzione significativa, grazie all’utilizzo di tecnologie 3D per la pianificazione dell’intervento. Questo approccio riduce i tempi chirurgici, minimizza le incisioni e migliora il comfort post-operatorio.
Infine, l’implantologia mininvasiva consente di eseguire interventi con tecniche avanzate che riducono il trauma sui tessuti molli, favorendo una guarigione più rapida e meno dolorosa. In alcuni casi, si può persino ricorrere al carico immediato, permettendo al paziente di ottenere una protesi provvisoria già nelle prime 24 ore dall’intervento.
Nel nostro studio si applicano protocolli internazionali che consentono di valutare il tipo di atrofia ossea e di conseguenza il tipo di tecnica chirurgica da eseguire. Vengono presi in considerazione fattori come la qualità e la quantità di osso e di tessuto mucoso disponibile.
Allo stesso tempo facciamo molta attenzione ad avere un approccio trasparente con il paziente, sia dal punto di vista clinico che psicologico. Le diverse metodologie vengono illustrate nel dettaglio ed il piano di trattamento viene definito in funzione delle indicazioni anatomiche ma valutando sempre con molta attenzione le preferenze personali del paziente.
L’implantologia tradizionale è la tecnica chirurgica a cielo aperto che consente di poter inserire gli impianti osteo integrati e di riabilitare delle zone edentule.
La scelta di questa terapia chirurgica nasce dalla valutazione del piano di trattamento in plantare, che riconosce quali sono i limiti della zona edentula che deve essere trattata e definirà anche i tempi dell’inserimento dell’impianto.
L’utilizzo di tecniche radiografiche sempre più evolute ed efficaci consente l’adeguata programmazione nella scelta di dove deve essere inserito l’impianto e quindi sarà sicuramente la riabilitazione protesica che guiderà la scelta dell’inserimento degli impianti.
L’implantologia di tipo tradizionale raccoglie una serie interventi chirurgici più o meno estesi dall’impianto post estrattivo, ovvero l’inserimento di impianto subito dopo l’estrazione o a poche settimane dall’estrazione, passando per la chirurgia più estesa, fino ad arrivare agli aumenti del volume di cresta ossea.
Nel nostro studio si applicano i protocolli internazionali che indicano i criteri di valutazione per definire se eseguire una chirurgia con lembi estesi oppure una tecnica digitale mini-invasiva.
È necessario anche valutare le condizioni cliniche del paziente con una raccolta dettagliata dei dati anamnestici perché alcune patologie, come il diabete, le forme avanzate di osteoporosi trattate con bifosfonati e il fumo, possono ridurre la capacità di guarigione dei tessuti e compromettere il successo del processo di osteointegrazione.
La valutazione radiografica 3D Dentascan Cone Beam ci consente inoltre di valutare la quantità di osso residuo che è il criterio più importante nella decisione del tipo di chirurgia da eseguire così da pianificare il posizionamento degli impianti.
Il nostro studio ha un’attenzione estrema nel dare tutte le indicazioni sia pre che post chirurgiche così come eventualmente la sospensione dei farmaci che possono interferire con l’esito della chirurgia
Dopo aver pianificato il trattamento, il paziente viene sottoposto a un intervento chirurgico. Nel nostro studio vengono utilizzati impianti internazionali, studiati in letteratura. A seconda della complessità della terapia chirurgica l’intervento chirurgico sarà eseguito in anestesia locale o in anestesia locale sostenuta da sedo-analgesia
A seconda della pianificazione pre-chirurgica è possibile eseguire interventi che prevedono una tecnica rigenerativa. In pratica si associano all’impianto e al difetto osseo dei biomateriali che veicoleranno la formazione di nuovo tessuto. Il sito verrà così suturato.
Nelle tecniche post-estrattive s’inserisce l’impianto nella stessa fase estrattiva e questa può essere immediata o dilazionata (in funzione della presenza d’infezione) a 2-4 settimane. Questa tecnica ha come vantaggio la riduzione dei tempi di riabilitazione protesica. L’inserimento in una sola fase chirurgica, però non sempre è possibile soprattutto se non è possibile ottenere quello che è il criterio fondamentale in implantologia, ovvero la stabilità primaria dell’impianto durante la fase chirurgica, criterio fondamentale per ottenere un adeguato processo di osteointegrazione.
Eseguita la terapia chirurgica implantare inizia il decorso post chirurgico che prevede i tempi di guarigione dei tessuti trattati, con tecniche di incisione ricostruzioni eventuali di osso ma soprattutto si attende il processo di osteointegrazione, che dipende dal grado di atrofia ossea gestita chirurgicamente.
Un criterio nella scelta della sistematica degli impianti da utilizzare è dato dal grado di capacità che l’impianto ha per poter stimolare il processo osteointegrativo, infatti non tutte le sistematiche implantari sono performanti nello stimolare l’osso, il nostro studio utilizza solo sistematiche comprovata dalla letteratura.
Vantaggi: L’implantologia tradizionale è ampiamente supportata da anni di studi clinici con risultati predicibili. Le indicazioni sono per tutta quella serie di casi in cui c’è una necessità di intervento per valutare le strutture ossee atrofiche quindi nei casi post estrattivi e nei casi complessi.
Svantaggi: l’invasività del procedimento, con un decorso post chirurgico più importante per il paziente e di conseguenza i tempi di recupero possono essere più lunghi rispetto a tecniche meno invasive
L’implantologia mini invasiva è una tecnica chirurgia che prevede l’utilizzo di apparecchiature digitali e consente di diminuire l’invasività, riducendo il trauma chirurgico e offrendo un maggior comfort per il paziente. Le tecnologie avanzate, come la scansione 3D e la progettazione assistita da computer (CAD/CAM), consentono un approccio personalizzato e preciso.
La pianificazione preoperatoria è fondamentale anche in questo approccio. Così come nella maggior parte dei casi d’implantologia tradizionale si basa sulle immagini tridimensionali acquisite tramite radiografie CBCT (Cone Beam Computed Tomography) confrontandole con una scansione 3D delle arcate dentarie del paziente.
Questa ci fornisce l’immagine dettagliata dell’anatomia dell’edentulia del paziente e permette, attraverso dei software specifici, di posizionare gli impianti in un modo virtuale. Così è possibile replicare i fattori calcolati come l’eventuale angolazione e la scelta della dimensione verticale dell’impianto in funzione delle anatomie sottostanti.
Questo consente di poter facilitare la scelta degli impianti da inserire, ma soprattutto di eseguire tramite la guida, che è una vera e propria dima chirurgica, l’inserimento degli impianti senza l’esecuzione di incisioni sulla mucosa del paziente.
Per eseguire l’intervento vengono utilizzate le guide o dime chirurgiche. Questa sono individualizzate e garantiscono il posizionamento degli impianti studiato nella fase pre-chirurgica, riducendo notevolmente l’impatto chirurgico. Inoltre questo tipo di chirurgia è guidata anche dalla pianificazione del tipo di scelta del tipo di protesi scelta con il paziente. È indubbio che questa tecnica consente di ridurre molto i margini di errore.
Vantaggi: l’implantologia digitale offre elevata precisione, riduzione dei tempi operatori e una personalizzazione del trattamento conseguente minore invasività minore invasività che comporta tempi di recupero ridotti e un maggiore comfort per il paziente.
Svantaggi: non è sempre applicabile a tutti i pazienti, infatti nei casi di grave perdita ossea o anatomia complessa, questa tecnica potrebbe non essere adeguata.
La scelta tra implantologia digitale mini invasiva e tradizionale dipende da molteplici fattori, in alcuni casi non esiste possibilità di scelta, in altri dipende dalla situazione clinica del paziente. Gli aspetti economici sono sicuramente dei cirteri fondamentali che il nostro studio affronta con il paziente creando così quel grado di motivazione che consente di poter risolvere la mancanza di elementi dentali con assoluta soddisfazione.
Ogni approccio chirurgico presenta dei vantaggi e degli svantaggi ma sicuramente l’utilizzo della tecnologia consente consentirà di ottenere risultati ottimali e una migliore esperienza per il paziente. La collaborazione data dalla continua spiegazione alle richieste del paziente rientra nell’esperienza data dal nostro studio e determina di conseguenza il miglior esito possibile.
Un impianto dentale è una vite in titanio inserita nell’osso mascellare o mandibolare per sostituire la radice di un dente mancante. Su di esso viene applicata una corona protesica che riproduce l’aspetto e la funzione di un dente naturale.
Gli impianti dentali sono indicati per pazienti con una buona salute orale e ossea. Tuttavia, condizioni come il diabete non controllato, il fumo e gravi problemi gengivali possono influenzare il successo dell’intervento.
L’intervento viene eseguito in anestesia locale e il paziente non sente dolore durante la procedura. Dopo l’operazione, possono verificarsi gonfiore e lieve fastidio, gestibili con antidolorifici prescritti dal dentista.
Se mantenuto con una corretta igiene orale e controlli periodici, un impianto dentale può durare anche decenni. La durata dipende dalla salute dell’osso, dallo stile di vita e dalle abitudini di igiene del paziente.
Gli impianti offrono maggiore stabilità rispetto alle protesi mobili, preservano l’osso mascellare evitando il riassorbimento osseo e garantiscono un’estetica e una funzionalità simile a quella dei denti naturali.
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